Mi garba la schiacciata
Visual Design
Packaging Design
Web & Digital Design
Photo & Video
Ricette originali, prodotti del territorio in un’atmosfera calda e accogliente. Il nome in dialetto toscano vuol dire “mi piace”, un’esclamazione sincera, diretta, ‘di pancia’. Il descriptor completa il quadro: Migarba la schiacciata dice già tutto.
La formula è semplice: una schiacciata ripiena, farcita al momento e accompagnata da un calice di vino o una bollicina, in perfetto equilibrio tra autenticità e stile che rende non banale un prodotto accessibile a tutti.
The brandmark distills the concept: an elegant serif font stained by a pen stroke, evoking a baker’s handwriting on bread paper bags.
Il brandmark sintetizza il concetto: un font graziato, elegante ma ‘sporcato’ dal tratto di una biro, a ricordare la scrittura di un panettiere sulle buste di pane.
I colori sono due: un blu intenso, quello della biro, ’svecchiato’ da un arancione caldo, a richiamo dei campi di grano della Toscana.
Le illustrazioni, fatte sempre da quella mano che scrive e pasticcia, raccontano le materie prime di qualità di un format che non vuole prendersi troppo sul serio.
Mi garba la schiacciata
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Ricette originali, prodotti del territorio in un’atmosfera calda e accogliente. Il nome in dialetto toscano vuol dire “mi piace”, un’esclamazione sincera, diretta, ‘di pancia’. Il descriptor completa il quadro: Migarba la schiacciata dice già tutto.
La formula è semplice: una schiacciata ripiena, farcita al momento e accompagnata da un calice di vino o una bollicina, in perfetto equilibrio tra autenticità e stile che rende non banale un prodotto accessibile a tutti.
The brandmark distills the concept: an elegant serif font stained by a pen stroke, evoking a baker’s handwriting on bread paper bags.
Il brandmark sintetizza il concetto: un font graziato, elegante ma ‘sporcato’ dal tratto di una biro, a ricordare la scrittura di un panettiere sulle buste di pane.
I colori sono due: un blu intenso, quello della biro, ’svecchiato’ da un arancione caldo, a richiamo dei campi di grano della Toscana.
Le illustrazioni, fatte sempre da quella mano che scrive e pasticcia, raccontano le materie prime di qualità di un format che non vuole prendersi troppo sul serio.